Fibrillazione atriale: il trattamento con Warfarin riduce il rischio di ictus durante ablazione con catetere
L’assunzione di Warfarin ( Coumadin ) durante ablazione con catetere per la fibrillazione atriale può aiutare a ridurre il rischio di ictus periprocedurale.
Uno studio ha esaminato gli outcome di 6.454 pazienti sottoposti ad ablazione transacatetere.
I pazienti sono stati divisi in 3 gruppi.
Tutti i pazienti hanno ricevuto Eparina nel corso della procedura di ablazione e Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) subito dopo.
Prima dell’ablazione tutti i pazienti stavano assumendo Warfarin; in 2 gruppi l’anticoagulante è stato sospeso 3 giorni prima della procedura e al suo posto è stata somministrata Enoxaparina ( Clexane ) 1 mg/kg fino a 12 ore prima dell’intervento.
I pazienti ( n=2.618 ) che hanno continuato ad assumere Warfarin avevano una maggiore probabilità di soffrire di fibrillazione atriale non-parossistica, di avere un punteggio CHADS2 ( insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, diabete, e un precedente attacco ischemico transitorio o ictus, ed età superiore ai 75 anni ).
Nel gruppo trattato in modo continuativo con Warfarin non si è verificato nessun caso di ictus o TIA periprocedurale.
Nei gruppi di pazienti in cui il Warfarin è stato sospeso, l’incidenza di ictus/TIA periprocedura è stata dello 0.9% per il gruppo ablazione con catetere irrigato ( n=1.348 ) e dell’1.1% per quello con ablazione con catetere da 8 mm ( n=2.488 ).
Il sanguinamento, come complicanza, si è presentato nello 0.4-0.8% dei pazienti, senza variazione tra i gruppi.
Il tasso di effusione pericardica non è variato in base al protocollo ablativo; i pazienti trattati con Warfarin hanno richiesto più Protamina per la reversione dell’anticoagulazione postprocedurale, più trasfusioni di sangue e hanno necessitato di plasma fresco congelato.
I risultati dello studio hanno indicato che l’anticoagulazione periprocedurale con Warfarin può ridurre il rischio procedurale di ictus senza aumentare il rischio di sanguinamento. ( Xagena2010 )
Fonte: Circulation, 2010
Cardio2010 Farma2010 Neuro2010
Indietro
Altri articoli
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Terapia precoce per il controllo del ritmo per la fibrillazione atriale nei pazienti con anamnesi di ictus: un'analisi per sottogruppi dello studio EAST-AFNET 4
I pazienti con fibrillazione atriale e una storia di ictus sono ad alto rischio di ictus ricorrente e complicanze cardiovascolari....
Apixaban o Warfarin e Aspirina o placebo dopo sindrome coronarica acuta o intervento coronarico percutaneo nei pazienti con fibrillazione atriale e precedente ictus: analisi post hoc dello studio AUGUSTUS
I dati sono limitati per quanto riguarda il rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e sanguinamento maggiore nei pazienti con fibrillazione...
Terapia anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K ritardata rispetto a terapia anticoagulante orale dopo ictus ischemico acuto nella fibrillazione atriale: studio TIMING
Non ci sono raccomandazioni basate sull'evidenza sul momento ottimale per iniziare ad assumere anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K (...
Indice di massa corporea nell'adolescenza e rischio a lungo termine di fibrillazione atriale precoce e successiva mortalità, insufficienza cardiaca e ictus ischemico
Uno studio ha cercato di determinare il ruolo dell'obesità negli uomini adolescenti sullo sviluppo della fibrillazione atriale e sui successivi...
Fibrillazione atriale e sintomi di ictus nello studio REGARDS
Non è noto se i sintomi dell'ictus in assenza di una diagnosi di ictus siano un segno di sottili fenomeni...
Valutazione del rischio di ictus senza terapia anticoagulante in uomini e donne con fibrillazione atriale di età compresa tra 66 e 74 anni senza altri fattori CHA2DS2-VASc
Esistono dati limitati da studi clinici e raccomandazioni discrepanti sull'uso della terapia anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale di età...
Nella fibrillazione atriale non-valvolare, il prediabete conferisce un rischio elevato di ictus
Il diabete e il prediabete sono risultati associati a un aumentato rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare. La...
Il pre-diabete aumenta il rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare
Il diabete mellito aumenta il rischio di embolia nella fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ). L'associazione tra pre-diabete e rischio...
Biomarcatori per il rilevamento della fibrillazione atriale dopo l'ictus
Sono stati identificati i biomarcatori clinici, elettrocardiografici ( ECG ) ed ematici associati al rilevamento della fibrillazione atriale dopo ictus...